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Datori di lavoro con manodopera agricola: misure di welfare aziendale

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Indicazioni per il recupero della contribuzione relativa alla quota di fringe benefit e/o di bonus carburante

I decreti Aiuti bis e quater hanno adottato misure in materia di welfare aziendale.

Dichiarazione dei redditi precompilata, dal 2 maggio online, dall’11 maggio l’invio

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Il 730 potrà essere presentato fino al 2 ottobre, per “Redditi Pf” c’è tempo fino al 30 novembre. Tra le novità, la procedura semplificata per affidare la gestione del modello a una “persona di fiducia”

È arrivato il momento di iniziare a pensare alla dichiarazione dei redditi 2023. Si può fare senza particolari ansie visto che il più è già stato fatto dall’Agenzia delle entrate, con l’inserimento di gran parte dei dati necessari. Dal pomeriggio del 2 maggio, basterà, quindi, collegarsi al sito delle Entrate, e cliccare, dalla sezione “Servizi” della homepage, sul link che porta, dall’area riservata, alla propria dichiarazione precompilata 730 e Redditi Pf. In alternativa, appena entrati nel sito, una comoda splashpage conduce direttamente all’accesso al servizio.

Lavoratori domestici: esonero contributivo per le mamme

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Le istruzioni per i datori di lavoro domestico

La legge di bilancio 2022 ha introdotto, in via sperimentale per il 2022, l’esonero dal versamento del 50% dei contributi previdenziali per le lavoratrici madri dipendenti del settore privato, dal rientro nel posto di lavoro dopo la fruizione del congedo obbligatorio di maternità, per un periodo massimo di un anno. L’esonero spetta anche alle lavoratrici domestiche madri rientrate nel posto di lavoro entro il 31 dicembre 2022.

Iva al 5% sui dispositivi antiabbandono solo se venduti insieme al seggiolino

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Per fruire dell’aliquota ridotta, gli apparecchi per la sicurezza del bebè devono avere il requisito dell’accessorietà con il bene principale altrimenti scontano l’imposta ordinaria

L’applicazione dell’aliquota Iva al 5% sui seggiolini auto dei bambini, prevista dal decreto Iva (n. 1-sexies Parte II-bis della Tabella A allegata al Dpr n. 633/1972) può essere estesa al sistema di sicurezza antiabbandono in auto a patto che il dispositivo sia venduto congiuntamente al seggiolino. È la sintesi della risposta n. 308 del 28 aprile 2023 dell’Agenzia delle entrate all’istanza di interpello presentata da un’azienda che realizza passeggini, carrozzine e accessori nel settore della prima infanzia.

La società chiede quale sia la corretta aliquota Iva da applicare alle cessioni dei dispositivi antiabbandono a tutela dei bambini, considerando che l’articolo 1 della legge n. 117/2018 ha introdotto ”l’obbligo di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino, rispondente alle specifiche tecnico costruttive e funzionali stabilite con decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti”.

L’Agenzia, in via preliminare, ricorda l’obbligo per gli adulti di assicurare i bambini di statura inferiore a 1,50 m al sedile con un seggiolino omologato e adeguato al peso e, inoltre, se di età inferiore a quattro anni, l’ulteriore obbligo di utilizzare un apposito dispositivo di allarme antiabbandono.

L’Agenzia, inoltre, ricorda che il seggiolino auto beneficia dell’Iva nella misura del 5%, previsione che non può essere estesa ad altri beni a meno che non siano accessori al bene principale e siano venduti congiuntamente.

Sul tema dell’accessorietà l’Agenzia fa presente fra l’altro la prassi e le numerose pronunce Ue secondo cui ai fini Iva ”Una prestazione è considerata accessoria ad una prestazione principale in particolare quando costituisce per la clientela non già un fine a sé stante, bensì il mezzo per fruire nelle migliori condizioni del servizio principale offerto dal prestatore” (Corte di Giustizia Ue, sentenza 18 gennaio 2018, causa C463/2016; sentenza del 25 febbraio 1999 causa C349/1996; sentenza del 19 luglio 2012, causa C44/2011; sentenza del 16 aprile 2015 causa C42/2014, sentenza dell’8 dicembre 2016, causa C208/2015 e risoluzione Agenzia n. 337/2008).

Come chiarito più volte dall’amministrazione finanziaria (risoluzioni n. 367/2008, n. 337/2008, n. 230/2002, n.163/2020, n. 348/2021), secondo le disposizioni Iva una cessione di beni o una prestazione di servizi può risultare accessoria ad un’operazione principale quando è effettuata:

  • nei confronti dello stesso destinatario dell’operazione principale
  • direttamente dal cedente/prestatore dell’operazione principale ovvero per suo conto e a sue spese

mentre dal punto di vista oggettivo l’operazione accessoria e quella principale devono avere lo stesso obiettivo, un nesso di dipendenza funzionale ed essere complementari.

In conclusione, l’Agenzia chiarisce che se il dispositivo antiabbandono è venduto congiuntamente al seggiolino, ricorre il requisito dell’accessorietà e potrà fruire dell’aliquota Iva al 5 per cento sulla vendita. Diversamente la cessione separata dei due beni fa venire meno la funzione accessoria e il dispositivo dovrà scontare l’aliquota Iva ordinaria.

Fonte FiscoOggi.it

Codici che arrivano altri salutano, sanzioni su ritenute e non solo

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Si riferiscono a irregolarità sanate con il ravvedimento operoso riguardanti le dichiarazioni dei sostituti d’imposta e trattenute Irpef operate ai dipendenti delle Regioni Siciliana, Sardegna e Valle d’Aosta

Malattia, maternità/paternità: salari medi e convenzionali per il 2023

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Le retribuzioni e gli importi per il calcolo delle indennità per i lavoratori dipendenti

La circolare INPS 21 aprile 2023, n. 43 indica, per il 2023, la misura del limite minimo di retribuzione giornaliera e degli altri valori per il calcolo delle contribuzioni dovute per i lavoratori dipendenti.

Contratto di espansione: incentivi per nuove assunzioni

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La Legge di bilancio 2022 ha esteso il regime sperimentale anche agli anni 2022 e 2023

La Legge di bilancio 2022 ha prorogato il regime sperimentale del cosiddetto contratto di espansione anche per gli anni 2022 e 2023.

Sicilia, aree di crisi industriale: prorogata la mobilità in deroga

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Prorogata fino al 31 dicembre 2023 l’indennità per i lavoratori delle aree di crisi industriale in Sicilia

I lavoratori delle aree di crisi industriale complessa in Sicilia, che hanno cessato di percepire l’indennità di disoccupazione NASpI nel 2020, hanno potuto richiedere alla Regione siciliana una indennità pari al trattamento di mobilità in deroga, nel periodo compreso tra il 14 ottobre e il 31 dicembre 2020.

Indennità 150 euro: esito della domanda e richiesta di riesame

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Le istruzioni per presentare le richieste di riesame delle domande respinte

Il decreto Aiuti-ter (decreto-legge 23 settembre 2022, n. 144) ha previsto una indennità una tantum di 150 euro a favore di alcune categorie di lavoratori. Potevano presentare domanda i lavoratori:

Part-time ciclico verticale: riesame domande di indennità respinte

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Le istruzioni per presentare le richieste di riesame delle domande di indennità una tantum respinte

Il decreto Aiuti ha previsto una indennità una tantum di 550 euro per i lavoratori dipendenti di aziende private titolari di un contratto di lavoro a tempo parziale ciclico verticale nel 2021. Come precisato dalla circolare INPS 13 ottobre 2022, n. 115, la misura è riconosciuta a condizione che il lavoratore sia stato titolare di un contratto caratterizzato da periodi non interamente lavorati di almeno un mese in via continuativa, complessivamente non inferiori a sette settimane e non superiori a 20 settimane.